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Edilizia ed economia circolare: 6 strategie per un sistema ecosostenibile

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Edilizia ed economia circolare: è stato appena pubblicato il Circularity Gap Report 2022 dell'organizzazione Circle Economy. I numeri sono poco confortanti: solo l'8,6% dell'economia mondiale è circolare. E l'edilizia, dopo la mobilità, è l'attività umana che ha l’impatto maggiore sulle risorse e sull’ambiente. Ma qualcosa si può fare: vediamo 6 consigli da cui prendere spunto per un'edilizia più sostenibile.

04 feb 2022 reading time 03 min Condividi Facebook Linkedin Twitter
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Edilizia ed economia circolare

Edilizia ed economia circolare


Cos’è l’economia circolare?

L’economia circolare è un modello di produzione e consumo pensato per potersi rigenerare da solo, assicurando il ricondizionamento e il riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

Oggi si parla moltissimo di economia circolare, ma a che punto siamo, davvero, con questo tipo di sistema economico davvero ecosostenibile?

Vediamo i dati: è recentissimo il Report annuale pubblicato dall'organizzazione non governativa Circle Economy, e quest’anno giunto alla quinta edizione, Circularity Gap Report 2022.

Ebbene, i numeri sono abbastanza inaspettati e anche allarmanti: da quanto risulta, solo l'8,6% dell'economia mondiale è circolare. Addirittura inferiori, se possibile, al già scarsissimo 9,1% attestato nel report del 2018.

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Nel 2022 oltre il 90% degli scarti che produciamo non viene riciclato o riutilizzato

Questo grande spreco di risorse ha come conseguenza la crisi climatica attuale, dal momento che, sempre secondo il report, il 70% delle emissioni di gas serra dipendono dai processi di estrazione, uso e smaltimento delle materie prime.

Ora, il report individua 7 aree fondamentali - edilizia, alimentazione, mobilità, prodotti di consumo, servizi, salute, comunicazione - e valuta per ciascuna di esse l’impatto in termini di sostenibilità ambientale e di economia circolare.

Una nota di contesto - Il report fa una valutazione del problema a livello globale e abbiamo voluto rappresentare l’analisi senza nessun tentativo di localizzazione. Riteniamo infatti che gli spunti dati (anche se non tutti applicabili) risultino interessanti anche per il nostro mercato immobiliare.

Edilizia ed Economia circolare: il settore delle costruzioni ne esce malissimo

Proprio così. Tra le 7 aree, all’edilizia spetta uno sconfortante secondo posto, dal momento che risulta proprio, dopo la mobilità, il bisogno che ha l’impatto maggiore sulle risorse e sull’ambiente. Insomma, soprattutto nelle nazioni a più basso reddito, la costruzione e manutenzione di case residenziali risulta essere una delle maggiori responsabili di emissioni.

Cosa fare allora?

Il report individua 21 soluzioni nelle aree individuate, per raggiungere un maggiore grado di circolarità: se adottate dal più alto numero di nazioni, e da tutti i componenti della società, potranno portare a notevoli benefici.

In numeri, questi interventi potrebbero ridurre del 28% l’estrazione e l’utilizzo delle risorse naturali, diminuendo quindi del 39% le emissioni, e portare il nostro pianeta a un livello più accettabile di riscaldamento globale, attestandosi su + 1,5 °C rispetto all’era preindustriale (ora siamo a + 2,4°C!).

Edilizia ed economia circolare

La road map qui sopra, tratta dal Circularity Gap Report 2022, mostra le 21 soluzioni che potrebbero migliorare la circolarità e ridurre le emissioni.

Come si vede nello schema, le azioni che possono essere compiute per l’edilizia (in colore azzurro) sono tra le più decisive! Quindi, restringendo il focus al settore delle costruzioni, vediamo le azioni concrete o best practice proposte dal report che potrebbero migliorare la situazione ambientale e climatica.

Edilizia ed economia circolare: le 6 mosse da intraprendere, e i risultati che potrebbero portare

L’edilizia, lo abbiamo visto, è la seconda industria a maggiore impatto ambientale e consumo di materie prime. Vediamo secondo il report sull’Economia Circolare in che modo poter essere più efficienti in ottica di ecosostenibilità e risparmio di risorse.

Edilizia ed economia circolare

1. Efficientare e risparmiare le risorse per le abitazioni

    • Strategie da adottare: utilizzare contatori intelligenti, migliorare l’isolamento termico, tenere una temperatura dell’ambiente interno inferiore, consumare meno acqua calda.

    • Risparmio: 1,96 Gt (gigaton) in emissioni e 0,79 Gt nell’uso del materiale.

    2. Utilizzare risorse più efficienti per le costruzioni

      • Strategie da adottare: utilizzare materiali da costruzione locali (pietra, legno, argilla…).

      • Risparmio: 3,45 Gt in emissioni e 4.05 Gt gt nell’uso del materiale.

      3. Scegliere abitazioni ecosostenibili

        • Strategie da adottare: scegliere i tetti verdi, valutare di costruire case passive, costruire case energeticamente autosufficienti attraverso l’installazione di impianti a energia rinnovabile (per esempio l’impianto fotovoltaico).

        • Risparmio: 6,47 Gt in emissioni e 3.07 Gt gt nell’uso del materiale.

        4. Utilizzare in modo più sostenibile lo spazio abitativo

          • Strategie da adottare: valutare il co-housing con spazi multifunzionali condivisi.

          • Risparmio: 3,16 Gt in emissioni e 8,38 Gt nell’uso del materiale.

          5. Aumentare la durata delle abitazioni con soluzioni green

            • Strategie da utilizzare: ristrutturare le case in chiave ecosostenibile con materiali e tecnologie per diminuire i consumi energetici dell’abitazione, migliorare la coibentazione, valutare l’installazione di impianti a energia rinnovabile.

            • Risparmio: 2,15 Gt di emissioni e 5,28 Gt nell’uso del materiale.

            6. Adottare la circolarità per i materiali di costruzione

              • Strategie da adottare: Utilizzare materiali di riciclo per le costruzioni, scegliere materiali ecosostenibili e a basso impatto ambientale come il legno, l’argilla e il calcestruzzo. Qualche esempio: sostituire i mattoni tradizionali con argille locali e paglia per i muri di tamponamento, oppure scegliere materiali isolanti naturali come sughero, fibra di legno e lana di pecora invece di materiali sintetici, come il poliuretano espanso rigido e il polistirolo espanso.

              • Risparmio: 1,14 Gt di emissioni e 3,55 Gt nell’uso del materiale


              L’app per cantieri Mela fa la sua parte per l’economia circolare

              Mela, l’app per gestire il cantiere con la tecnologia mobile (basta uno smartphone!) non richiede carta. Grazie alla possibilità di condividere l’avanzamento dei lavori da remoto, Mela non rende necessari gli spostamenti in auto (evitando quindi emissioni dannose), mentre a favore del mobile ricordiamo il notevole risparmio energetico, in quanto non è necessario avere uffici con consumo di luce e di gas. Il cantiere si può gestire direttamente in campo, e con la massima efficienza!

              Edilizia ed economia circolare

              Edilizia ed economia circolare, Domande & Risposte

              Cosa sono i tetti verdi e perché sceglierli?

              I tetti verdi (o tetti giardino, green roof in inglese), sono coperture vegetali che sostituiscono le classiche coperture con massetti e tegole. Oltre che estetico, il vero obiettivo del tetto verde è funzionale e green: il verde isola naturalmente la copertura, abbassando i consumi per il riscaldamento e soprattutto per il raffrescamento. Un tetto verde in estate mantiene infatti una temperatura decisamente inferiore rispetto a una copertura tradizionale.

              Cos’è la casa passiva?

              Per casa passiva (Passivhaus il termine originale tedesco, in inglese passive house) in bioedilizia si intende un edificio che soddisfa buona parte del suo fabbisogno energetico (es., riscaldamento, raffrescamento, acqua calda) con l’uso di dispositivi passivi. Gli elementi chiave della casa passiva sono: l’uso di impianti di ventilazione e circolazione di aria, la coibentazione delle pareti e gli infissi termici. L'isolamento termico è fondamentale per permettere alla casa di essere fresca d’estate e tiepida d’inverno.

              Cos’è il co-housing?

              Nato in Danimarca negli anni Sessanta, oggi il co-housing fa riferimento a unità immobiliari costituite da alloggi privati e da spazi comuni condivisi dai diversi nuclei familiari, per esempio orti e giardini, sale polifunzionali, cucine, librerie. I vantaggi di questa filosofia abitativa: la sostenibilità ambientale e uno stile di vita collaborativo.


              Luisa Marcora

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