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Quale tecnologia digitale portiamo nei cantieri nel 2023? Non pensate a stampanti, esoscheletri, realtà aumentata o altri oggetti futuribili. Viaggiamo molto più leggeri! Per prima cosa, anche se può sembrare ovvio (ma non lo è!) avremo il cloud. Poi, altrettanto fondamentale, il mobile, meglio se con app capaci di raccogliere, archiviare rielaborare i dati in report. Capitolo a sé il controllo dei costi, possibilmente con piattaforme collaborative e che utilizzano dati strutturati.
Cantiere digitale 4.0
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Ogni grande innovazione ha bisogno prima di sognatori capaci di far volare alto le ali dell'immaginazione, e poi di una fase più realistica, dove portare a terra quelle idee che segnano il progresso.
Ora, per la digitalizzazione dei cantieri stiamo vivendo il periodo a cavallo tra le 2 fasi, con uno spazio ricco di invenzioni futuristiche e una reale possibilità per il mondo delle costruzioni di fare un salto di efficienza e di produttività.
Cantiere digitale 4.0: cosa possiamo fare già nel 2023
1. Primo passo: il cloud
2. Secondo passo: il mobile
3. Terzo passo: il controllo digitale dei costi
Perché non abbiamo incluso il BIM e le tecnologie più avanzate?
4. BIM e Digital Twin
5. Robot, connected equipment, costruzioni automatiche, printed buildings
Vignette realizzate per Mela da Luigi Segre
Nel grafico qui sopra abbiamo inserito le tecnologie disponibili e già provate sul campo almeno in fase dimostrativa. Le abbiamo ordinate seguendo 2 coordinate:
Quali sono le tecnologie pronte per aiutare nel 2023 il mondo delle costruzioni e delle piccole e medie imprese edili?
Ora è bene fare una riflessione sull'importanza della semplicità dell'innovazione digitale, che si traduce anche in facilità d'uso e convenienza. Le innovazioni digitali che porteremo nel 2023 in azienda sono veloci, semplici e hanno ritorno immediato sull'investimento.
Non vogliamo progetti costosi e implementazioni lunghe. Dobbiamo poter investire oggi e avere risultati in una settimana. Se i risultati non ci soddisfano dobbiamo poter cambiare velocemente senza perdere soldi e quindi è importante che le tecnologie siano servizi che possiamo attivare e disattivare.
Magari adottare una soluzione cloud è un passo scontato, ma se non lo hai ancora fatto, ora è il momento giusto! Nel 2023 è inaccettabile, per esempio, che in un'azienda i dati siano contenuti solo nel computer o nel cellulare di una persona.
Quei dati rappresentano un rischio aziendale e un costo di gestione perché, per andare a recuperarli, tutte le volte dovrai contattare il proprietario del computer o del cellulare!
Il cloud, che può essere anche poco costoso, permette invece di remotizzare e mettere a disposizione di tutti e ovunque i dati aziendali. Questo è il primo passo indispensabile per digitalizzare il cantiere!
Siamo nel 2023: basta carta in cantiere! Stop all'illusione di portare in cantiere il gestionale aziendale: è troppo vecchio e complicato!
Nel 2022 si va mobile!
Il secondo passo da fare è avere la gestione delle foto di cantiere. Scattare foto e scambiarle con tutti gli attori del progetto è fondamentale perché esse permettono di:
La gestione smart delle foto porta un vantaggio competitivo importante in un'impresa: così è possibile sapere quello che succede in cantiere!
Attenzione però: questo è vero solo se le foto non restano archiviate (o perse) nel cellulare del capocantiere, o mandate via WhatsApp all'impresario, che poi le dovrebbe scaricare e salvare nel server aziendale (server che, come abbiamo visto, speriamo sia cloud!).
Per risolvere il problema, basta usare strumenti digitali che sfruttano meccanismi simili alle chat ma che salvano le informazioni in modo organizzato, scrivendo in maniera automatica il giornale dei lavori.
L'ulteriore step per aumentare l'efficienza dell'azienda è automatizzare e digitalizzare la parte del controllo dei costi di cantiere, possibilmente con piattaforme collaborative e che utilizzino dati strutturati.
Per esempio, con Mela si può caricare direttamente nella chat di cantiere tutte le informazioni relative a:
Successivamente il sistema elabora, estrae e organizza queste informazioni, e così possiamo avere un'immagine istantanea dell'avanzamento dei costi del cantiere.
In più, facendo foto alla documentazione e alle fatture dei servizi o dei materiali comprati direttamente dal cantiere, abbiamo una comunicazione istantanea tra il cantiere e il contabile in ufficio (così come l'imprenditore), che hanno una visione chiara delle risorse nel cantiere.
Facciamo un passo ulteriore. Immaginiamo che dalle foto di fatture e DDT il sistema sia in grado di estrarre automaticamente i materiali consegnati e i servizi da contabilizzare.
Questo consente di avere sotto controllo, velocemente, i costi del cantiere, attività che normalmente ha un ritardo di settimane rispetto all'utilizzo delle risorse in cantiere.
Con la tecnologia anticipiamo questa conoscenza, cioè sappiamo subito, entro sera, i costi del nostro cantiere.
Il BIM è una realtà di fatto per i grandi studi di progettazione, per le grandi commesse pubbliche e private. Ma non è una strada pronta per digitalizzare il cantiere, soprattutto se di medie o piccole dimensioni.
Vogliamo quindi distinguere tra uno strumento eccezionale per la progettazione e la gestione dei grandi cantieri (per esempio con la realizzazione di un digital twin integrato con il project management e la direzione dei lavori), e la fuorviante aspettativa che possa diventare strumento di cantiere nel breve periodo, ancora di più per i cantieri di piccole e medie dimensioni.
Digitalizzare il cantiere medio piccolo non vuol dire adottare il BIM. Confondere i due aspetti - cantiere digitale e BIM - può essere fuorviante in quanto porterebbe complessità invece che semplificazione, quella che stiamo cercando.
Crediamo che in futuro, con l'avvento l'introduzione di visualizzatori semplificati dei modelli BIM e con la crescente capacità digitale della forza lavoro in campo, anche il BIM diventerà uno strumento di tutti i giorni. Ma oggi non siamo ancora a questo punto.
A oggi queste tecnologie sono ancora allo stadio prototipale. Funzionano in determinate condizioni e con un grande investimento ingegneristico per ogni applicazione. Il 3d printing è sicuramente la tecnologia più avanzata, che avrà un impatto nel breve termine, ma non è il nostro investimento digitale del 2023. Compreremo una macchina per stampare case nel 2026, ma intanto cosa facciamo? Vogliamo rimandare ancora?
Emanuele Zamponi
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