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Certificazione impianto idraulico: cos’è e perché è fondamentale

Per l'impiantista

Cos'è la Certificazione dell'impianto idraulico?Scopriamo insieme nell’articolo che cos'è, quali informazioni deve contenere e quali caratteristiche deve avere la Certificazione dell'impianto idraulico

03 giu 2025 reading time 03 min Condividi Facebook Linkedin Twitter
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Ristrutturare o costruire un appartamento o un edificio vuol dire creare un perfetto equilibrio fra tutte le parti che lo compongono e che concorrono a renderlo funzionale.

Coniugare funzionalità ed estetica in un progetto efficace ed efficiente rappresenta la sfida che ogni impresa deve affrontare, garantendo che ogni aspetto permetta di raggiungere l’obiettivo che ci si è prefissati in fase progettuale.

Un elemento sicuramente centrale è l’impianto idraulico, che svolge una funzione centrale in qualsiasi tipo di edificio e che è oggetto di una realizzazione che porta con sé importanti implicazioni legali ed operative.

Ecco perché la certificazione dell’impianto idraulico rappresenta un passaggio fondamentale per garantire qualità e sicurezza dell’edificio e per certificare la conformità normativa.

Vediamo insieme nel dettaglio tutti gli aspetti che sono legati all’impianto idraulico e alla necessità della sua certificazione.

Cos’è l’impianto idraulico e perché è così importante

L’impianto idraulico è quell’insieme di tubature, raccordi, valvole, serbatoi, pompe e rubinetterie che gestiscono la distribuzione e lo smaltimento dell’acqua in un edificio.

Costituisce un sistema essenziale per il corretto funzionamento di bagni, cucine, impianti termici ed antincendio: un’ottima progettazione e una realizzazione efficiente influenzano profondamente la qualità della vita delle persone che abitano gli ambienti, l’efficienza energetica e il valore dell’immobile.

Come viene realizzato un impianto idraulico

La realizzazione di un impianto idraulico inizia con la redazione di un progetto tecnico che tenga conto delle esigenze dell'edificio e delle normative vigenti.

Si inizia con la posa delle tubazioni, l’installazione delle componenti e il collaudo dell’intero sistema; ognuna di queste fasi deve essere eseguita a regola d’arte da professionisti esperti ed abilitati, che si sappiano ben coordinare con le altre maestranze presenti sul cantiere.

È necessario che ogni passaggio sia comprovato e certificato dalla presenza di documentazione completa e precisa.

Standard e componenti di un impianto idraulico

Vediamo ora insieme quali sono gli elementi che concorrono a comporre un impianto idraulico standard:

  • Rete di adduzione: tubazioni in multistrato, rame o PVC che portano l’acqua dalle reti pubbliche ai punti di utilizzo

  • Rete di scarico: canalizzazioni per l’evacuazione delle acque reflue, con raccordi e sifoni per evitare cattivi odori

  • Valvole di intercettazione: fondamentali per isolare piccole porzioni di impianto durante le manutenzioni

  • Autoclave e pressurizzazione: necessari quando l’edificio richiede una spinta maggiore ai piani alti

  • Sistema di trattamento dell’acqua: addolcitori e filtri possono essere usati dove necessario

È importante ricordare che ogni componente deve essere conforme alle norme UNI/EN di riferimento e ha necessità di essere tracciata nel fascicolo tecnico.

Problemi all’impianto: quali sono le conseguenze?

Perdite o infiltrazioni di acqua, pressione scarsa, acqua non potabile, guasti strutturali: ecco quali potrebbero essere alcune delle conseguenze che un impianto progettato male o installato in maniera errata potrebbero provocare.

Si tratta di danni che possono estendersi anche ai piani inferiori o ad impianti contigui, causando costi di riparazione elevati, ritardi nei lavori e contenziosi tra impresa, progettista e committente.

Norme che regolamentano la realizzazione di un impianto idraulico

4 persone che osservano un cantiere al tramonto

In Italia, la realizzazione degli impianti idraulici è principalmente regolata dal DM 37/2008: si tratta di una norma che definisce le modalità di progettazione, installazione e dichiarazione di conformità degli impianti negli edifici.

Rispettare queste normative rappresenta una garanzia dell’elevata qualità dei lavori e costituisce un obbligo di legge, valido sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni.

Quali sono le conseguenze legali per chi non rispetta le regole?

Ci sono sanzioni amministrative e rischi legali fra le principali conseguenze che possono sorgere nel momento in cui un impianto privo della corretta certificazione espone il committente o l’impresa a incidenti o danni a terzi.

Nel caso in cui si dovesse verificare l’assenza della conformità dell’impianto, risulta impossibile procedere al collaudo finale e ottenere l’agibilità dell’edificio, con ripercussioni anche sul valore commerciale dell’immobile.

Quali danni possono sorgere?

Non ci sono solo gli aspetti legali e contrattualistici: un impianto difettoso può infatti causare anche danni concreti, fra cui muffe, corrosione delle strutture, infiltrazioni nei muri, rotture impreviste e continue manutenzioni.

Come è facile intuire, queste problematiche non hanno soltanto una forte incidenza sui costi, ma possono avere anche conseguenze importanti sulla vivibilità degli ambienti e sul comfort delle persone che li abitano.

L’importanza della certificazione

La certificazione, o Dichiarazione di Conformità, è il documento che attesta che un impianto idraulico è stato realizzato seguendo le regole e le normative, seguendo il progetto e utilizzando materiali certificati.

È uno strumento fondamentale per certificare la conclusione dei lavori in cantiere, per fronteggiare eventuali controlli e per affrontare eventuali interventi futuri di manutenzione o di ristrutturazione.

Quali dati contiene la certificazione

Vediamo ora insieme nel dettaglio quali sono i dati che è necessario che la certificazione riporti:

  • Dati dell’impresa installatrice e del tecnico responsabile

  • Descrizione dettagliata dell’impianto e delle sue componenti

  • Lista dei materiali e delle tecnologie utilizzate

  • Riferimenti normativi

  • Risultati del collaudo

  • Allegati tecnici e planimetrie

  • Eventuale progetto redatto da un professionista iscritto all’albo

Chi può redigerla?

Sono solo le imprese abilitate, che possono dimostrare di essere iscritte alla Camera di Commercio e che sono in possesso dei requisiti previsti dal DM 37/2008 quelle autorizzate a redigere e rilasciare la certificazione.

Ci sono poi alcuni casi, come quelli che riguardano impianti complessi o edifici pubblici, nei quali è richiesta la firma di un progettista o di un direttore dei lavori che sia iscritto all’ordine professionale.

Tecnologia e certificazioni: l’aiuto della digitalizzazione

La digitalizzazione può rappresentare un supporto essenziale nella gestione di tutta la documentazione che è necessario produrre, organizzare ed archiviare per la redazione della certificazione dell’impianto idraulico.

Vediamo ora insieme quali sono i vantaggi che un’app come Mela può offrire in questo processo:

  • Caricamento e archiviazione dei progetti idraulici

  • Tracciamento dello stato di avanzamento dei lavori con fotografie e report

  • Inclusione dei materiali e delle planimetrie

  • Generazione automatica della documentazione per la certificazione

  • Condivisione in tempo reale della documentazione con i committenti o gli enti di controllo

Grazie a questo prezioso strumento tecnologico, l’intero processo diventa più ordinato ed efficace.

Conclusioni

La certificazione dell’impianto idraulico rappresenta uno strumento di tutela fondamentale per tutti coloro che sono coinvolti nel processo di costruzione o di ristrutturazione dell’edificio come installatori, imprese, clienti e progettisti.

Avere la possibilità di crearla e gestirla sfruttando il supporto prezioso della tecnologia digitale permette di operare con la tranquillità di poter sfruttare uno strumento al quale è possibile demandare l’intera operatività del processo.


Alessandro Cognigni

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