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News Edilizia Per l'Imprenditore Edile
I dati del Centro studi Ance presentano una radiografia della situazione attuale nel mondo delle costruzioni: se lo scorso anno per ovvi motivi abbiamo avuto flessioni anche di due cifre, il 2021 sembra far scorgere la luce in fondo al tunnel. E le stime parlano già di un rimbalz(in)o dell'8,6%. Ma vediamo più nel dettaglio i numeri del settore.
Dati Ance costruzioni
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Il 2021 sarà l'anno della ripresa. È quanto emerge dal dossier presentato a febbraio dell’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni del Centro Studi Ance. Dopo la crisi inevitabile del 2020, secondo i dati e le previsioni sul settore edile potremo assistere quest'anno a un cambio di rotta rispetto all'andamento negativo causato dalla pandemia.
Si stima per il 2021 un aumento del +8,6 % sugli investimento nel settore delle costruzioni
Neanche a dirlo, il 2020 ha interrotto, soprattutto nel mercato residenziale, i timidi tentativi di ripresa iniziati nel 2017, peggiorando le condizioni del settore edilizio, che rispetto al 2008 ha visto ridurre del -30% i livelli produttivi.
Elaborazione Ance su dati Istat - Le stime sono di Ance
Duro colpo per gli investimenti del settore edilizio, che hanno registrato nel 2020 un calo del -10%. Le previsioni per il 2021, anche in vista dei benefici effetti del superbonus e alle prospettive del Recovery Plan sono invece state ipotizzate dell’8,6% in più. Numeri messi a rischio dai tempi decisamente incerti e dall’incapacità del sistema italiano di accelerare l’apertura dei cantieri per lo sviluppo di reti e città.
La produzione e l’occupazione nel settore edilizio ha subito flessioni mai viste lo scorso anno a causa del lockdown. Recuperate - ma solo in parte - da agosto in poi.
Secondo i dati della CNCE (Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili), nel 2020, il numero delle ore lavorate è diminuito del -10,5%, tuttavia le imprese hanno saputo mantenere il proprio patrimonio di conoscenze e la propria forza lavoro.
Anche i permessi di costruire nel primo semestre del 2020 sono crollati del -13,6% per le nuove abitazioni, mentre addirittura del -39% per l’edilizia non residenziale.
Duro colpo anche per il mercato immobiliare: nei primi 6 mesi del 2020 il numero di compravendite è crollato di circa il - 22%, calo solo parzialmente recuperato nel trimestre successivo con un aumento del + 3%.
Il numero di case vendute è crollato del -22% nei primi sei mesi del 2020 mentre nei tre mesi successivi ha avuto un aumento del 3%
Elaborazione Ance su dati MEF
Edilizia non residenziale (uffici, attività commerciali):
-13,5%: dopo 4 anni di crescita, la crisi economica determinata dall'emergenza sanitaria ha determinato questa contrazione.
Nuove abitazioni:
-12,5%: si interrompono nel 2020 i primi segnali di ripresa a causa del lockdown e alla prudenza o difficoltà economiche delle famiglie a investire.
Riqualificazione del patrimonio abitativo:
-9,8%: Per la prima volta anche l’unico comparto sempre in positivo è crollato. Su questo risultato incide anche lo stato di attesa della messa in opera del superbonus da parte degli operatori.
Tra le misure di rilancio sicuramente primo piano ha il superbonus, descritto come eccessivamente burocratico e complicato (ma con gli strumenti e i consigli giusti, non difficile da ottenere, come abbiamo visto!).
Per poter dare i risultati sperati in termini di crescita e occupazione sarà però necessario prorogare l’agevolazione almeno fino al 2026. La proroga permetterebbe infatti opere di rigenerazione e riqualificare urbana, dal momento che renderebbe possibili gli interventi di demolizione e ricostruzione.
L’analisi dell’Ance mette in luce inoltre come si renda necessario snellire gli aspetti amministrativi e semplificare l’accesso alla maxi detrazione, anche per la difficoltà dei Comuni nel rispondere in tempi adeguati alle molte richieste imposte dalla norma.
Ecco i dati registrati dal Centro Studi Ance:
Tali misure devono essere accompagnate da forti investimenti pubblici per sostenere e realizzare un piano di ammodernamento infrastrutturale e di messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati, del territorio che, purtroppo, non è mai partito.
Il superbonus potrebbe generare un incremento di 64.000 posti di lavoro nelle costruzioni e un effetto sull'economia di +21 miliardi
“Le imprese, nonostante la crisi epidemica - si legge nel documento di Ance - hanno mostrato la capacità di mantenere la propria forza lavoro e il know-how acquisito nel tempo”. In modo da “poter tempestivamente riprendere e sostenere la produzione con il graduale allentamento delle restrizioni e il miglioramento del contesto economico”.
Una strada di rilancio è rappresentata dalla digitalizzazione, in particolare il riferimento normativo europeo che promuove la diffusione delle app digitali per:
Luisa Marcora
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